Ciminna: anticamente nominata “Palermo la Nica” è un grazioso paese che dista 40 km da Palermo. Si raggiunge percorrendo la Strada Statale Palermo – Agrigento e si trova fra 37° 53’ di latitudine nord est e 1° 6’ di longitudine est del meridiano di Roma. A 500 mt. sul livello del mare, è posta sul declivio meridionale del colle Sant’Anania il cui punto più alto misura 566 mt.

L’origine del paese viene datata attorno all’anno mille dal concentramento, anche per motivi difensivi, di piccole realtà rurali sparsi nel suo territorio. Dagli scavi archeologici effettuati dall’Università di Matera in Contrada “Pizzo” e da una successiva campagna per la raccolta di materiale archeologico in altre contrade vicine all’attuale paese, (Cernuta, Monte Rotondo, Cassone) si è stabilito che il territorio ciminnese era abitato fin dal periodo punico.
Fin da tempi remoti il paese è stato diviso in 4 grandi quartieri che prendono il nome delle Chiese più antiche: Matrice, San Giovanni, Raccomandata e San Sebastiano.
Successivamente si è aggiunto un quinto quartiere: “Purchiarola”.
Il quartiere Matrice ubicato nella parte alta di Ciminna è il quartiere più antico. In esso, furono costruiti 2 castelli.
Distrutto ed incendiato il primo nel 1326, durante la guerra fra Re Federico II° di Sicilia e Re Roberto di Napoli. Il secondo, non più abitato, nel secolo scorso crollò e di esso rimangono ancora visibili i resti.
Il quartiere di San Giovanni, invece è ubicato nella parte bassa del paese. Antico come il primo era abitato dalla popolazione rurale e dagli artigiani, che lavoravano la lana e conciavano le pelli. Nello stesso insisteva anche una delle 58 Comunità Ebraiche Siciliane. Si possono visitare la Chiesa di San Giovanni Battista e la Chiesa di San Giacomo (antica Sinagoga Ebraica o Meschitta).

I due quartieri, assieme alla piccola borgata di Santa Lucia rappresentano la parte medievale che và dall’anno 1200 al 1400.
Il quartiere San Sebastiano, formava la parte alta di Ciminna costruito lungo una Regia trazzera, attraverso la quale si accedeva al castello, mentre Il quartiere della Raccomandata, rappresentava la parte commerciale del paese costruito sulla via principale, oggi Corso Umberto I°, ma conosciuta come “Vucciria”. In Essa i Domenicani costruirono un loro Convento con l’annessa Chiesa dove venne aperta la prima scuola pubblica di Ciminna e all’interno della quale, attualmente insistono le catacombe ed una pregevole composizione in marmo, opera del Gagini
Il quinto quartiere della “Purchiarola”, il più nuovo, si sviluppa grazie alla lottizzazione ed alla vendita di terreni, pervenuti da apposito lascito, ai Monaci del Convento dei Minimi, al fine di costruire un più grande Convento Francescano, annesso alla Chiesa di San Francesco D’Assisi.
Da non confondere con una ulteriore Chiesa e Convento, intitolata a San Francesco di Paola.
L’origine del nome “Ciminna”, verosimilmente deriva dall’arabo “Soemin” che significa pingue, grasso, ubertoso e trae origine dalla fertilità del suo suolo.
Anticamente veniva coltivata la famosa uva “Ciminnita” (qui un articolo) citata nella prima enciclopedia francese. Importata da Monaci Templari dall’isola di Cipro, scomparve circa 100 anni fa. Ritrovato il vitigno in un Centro di Conservazione e Tutela Nazionale, l’anno prossimo sarà reimpiantata grazie ad un progetto della Pro Loco di Ciminna.
Etimologicamente, si sconosce l’antico nome di Ciminna, stante che il Fazzello, la chiamò “Novi Nominis Oppidum” e bisogna attenersi ad un documento storico del 1098, scritto in greco, dove per la prima volta viene menzionato il nome “Ciminna”.
Durante questi mille anni, caso raro, sono state costruite oltre 65 Chiese e 6 Conventi, con altrettanti Ordini Monastici (Francescani, Domenicani, Paolini, Carmelitani, Collegio di Maria e Cappuccini, nonché altri piccoli ritiri per donne, quali: le Sorelle Terziarie dell’Ordine di San Benedetto presso la Chiesa della Raccomandata ed un piccolo Monastero dell’ordine della Madonna del Carmelo, sotto il titolo di Monte Cristo, con annessa la Chiesa di San Benedetto, costruito sulle rovine del vecchio Castello, conosciuta come la “Badia”
Le principali Chiese.
Ciminna è ricca di opere d’arte, ubicate principalmente nelle sue Chiese.
La Chiesa della Matrice, una delle poche Cattedrali dedicate a Santa Maria Maddalena, è stata ricostruita nell’attuale forma nei primi del 500. La facciata di colore rosso Ciminna finisce in alto con una croce nel centro e nei due lati insistono le statue di San Simone e San Vito. L’interno è diviso in tre navate da due ordini di colonne dalle quali partono archi semicircolari che sorreggono maestose pareti. La Chiesa in dimensione ridotta esisteva già attorno al 1200.

All’interno si trovano le seguenti pregevoli opere artistiche. L’Organo, perfettamente funzionante a 2400 canne, opera del Maestro Della Valle di Palermo del 1600;
Il Coro in legno riccamente intarsiato, pregevole opera del Maestro Dattolino d Palermo del 1614.
Ma l’opera più pregevole della Chiesa è la Tribuna Maggiore, opera magna dei Fratelli Li Vorsi da Tusa.
Essa è divisa in due parti: quella inferiore che rappresenta la Chiesa militante e quella superiore che rappresenta la Chiesa Trionfante. Nella prima parte insistono 10 statue a grandezza naturale che rappresentano gli apostoli ed in centro Maria Maddalena con l’iscrizione “Apostola apostolorum 1622”.
Ogni statua ha al di sopra un angelo, sullo stile del Gagini. Nella parte superiore che è la più importante, si trova nel centro il Padreterno in grandezza straordinaria, circondato da Angeli che ballano e suonano, dai 4 Evangelisti e da altri Santi. Al di sopra di tutta la Tribuna Maggiore, si trova la Titolare della Chiesa con diversi angioletti e con Adamo ed Eva.

Oltre a tanti quadri di pittori famosi, davanti al “Coro”, insiste il famoso “Trono” magnificamente decorato in oro zecchino utilizzato per le viste Papali in Sicilia. Ultimo: Papa Benedetto XVI° nella sua venuta in visita pastorale in Palermo nel 2010.
Da menzionare il fatto che nella suddetta Chiesa Madre, è stato girato il Film di Luchino Visconti “IL Gattopardo” quale Madre Chiesa di “Donnafugata”, divenendone di fatto, meta per i cultori di cinematografia.
La Chiesa di San Giovanni Battista è seconda per grandezza.
In essa, si trova il famoso e miracoloso “Crocifisso nero”.
Anche In questa Chiesa si trovano pregevoli quadri che vanno dal 600 in poi. In Essa si celebra annualmente, nella prima domenica di maggio, la festa del “SS. Crocifisso”, durante la quale si svolge la centenaria “Furriata delle torci”. Antico carosello di muli e cavalli, bardati a festa, che si conclude con lancio di dolci e regali nella spianata della stessa Chiesa e che richiama moltissimi turisti, fra i quali, le Comunità Francesi di Plougastel Daoulas, Guilers e Bohars gemellate con Ventimiglia di Sicilia, Baucina e Ciminna, riunite sotto l’acronimo Venti.Ba.Ci.
La Chiesa di San Francesco d’Assisi, con annesso Convento, oggi “Biblioteca Comunale”, è di estremo interesse, stante che in esso si trovano circa 24.000 volumi, fra cui l’intera biblioteca in lingua latina dei Cappuccini di Ciminna e la collezione completa della sezione del risorgimento siciliano, donata dal Prof. Francesco Brancato, famoso studioso della storia risorgimentale siciliana e figlio di questa terra.
Nella Chiesa, invece, oltre ad un bellissimo Crocifisso in legno del Gagini si trova una fra le più belle statue dell’Immacolata Concezione. Annualmente, da questa Chiesa, nella notte fra il sabato e la domenica successiva all’ 8 dicembre, prende inizio la festa “Du Triunfu” che si svolge ininterrottamente da oltre 300 anni. Festa notturna di divertimento religioso e profano, durante la quale si mangia la Famosa “NFRIULATA” prodotto tipico che assieme al “CUDDIRUNI” rappresenta la gastronomia ciminnese.
Il Nuovo Polo Museale di Ciminna e le Iniziative Culturali
Oltre alle numerose chiese e opere d’arte presenti a Ciminna, che invitiamo a scoprire in una prossima visita, è doveroso descrivere il nuovo “Polo Museale”. Realizzato con un imponente restauro nei locali del vecchio “Ospedale dello Santo Spirito”, il museo si compone di 24 sale adibite a esposizioni e laboratori.
Affidato in gestione e con destinazione e linee guida stabilite, il Polo Museale costituirà, insieme al Nuovo Museo della Fotografia “Filippo Meli” – dedicato alla più grande mostra fotografica del film “Il Gattopardo” di Luchino Visconti, che ha rappresentato l’Italia al Festival del cinema di Varsavia, nonché alla mostra fotografica degli antichi mestieri di Ciminna, illustrata dalla poesia dialettale “C’era na vota c’era” – e alla riserva naturale “Serre di Ciminna”, nonché a tutte le sue numerose chiese e opere d’arte, uno dei maggiori poli di attrazione per un turismo sostenibile nella comunità ciminnese.
Infine, la Pro Loco di Ciminna, in collaborazione con l’Associazione Venti.Ba.Ci., ha sviluppato un progetto per la riqualificazione del territorio di Ciminna sotto il profilo storico, monumentale, archeologico, geologico e artistico. Tale progetto si è concretizzato nella pubblicazione del volume “Itinerari rurali lungo le Reggie trazzere”, finanziato dal GAL Metropoli Est e presentato all’Expo di Milano e al GAL Metropol Ocean di Brest (Bretagna Francese), in occasione del plurigemellaggio tra 7 Comuni della Provincia di Palermo e 7 Comuni del Distretto di Brest (Francia).
A cura di Giuseppe Guttilla
Foto di Giuseppe Avvinti
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