L'interno della Chiesa di San Francesco d'Assisi

La Chiesa di San Francesco d’Assisi

La terza Chiesa di Ciminna per importanza è la Chiesa di San Francesco D’Assisi, da non confondere con un’altra Chiesa di Ciminna, San Francesco di Paola, sita nella parte bassa di Ciminna.

Strategicamente la Chiesa di San Francesco d’Assisi con annesso Convento – oggi adibito a Biblioteca Comunale si trova al centro del Paese.

Ma la Stessa, per la sua storia e la venerazione della bellissima effige dell’Immacolata Concezione, assume una grande rilevanza sia per la fede che per lo sviluppo della stessa Ciminna.

Infatti, è con la sua costruzione che la vita e le attività del Paese, iniziano a spostarsi dalla parte antica e medievale collocata ad oriente a quella moderna ad occidente.

La sua storia inizia nell’anno 1503, quando un certo Nicolò La Priola fece un testamento presso il Notaio Antonino Bonafede di Ciminna, lasciando erede universale del suo vasto patrimonio la Veneranda Chiesa di San Francesco d’Assise, da edificarsi con le sue rendite e delegando come esecutori testamentari i Frati Minori Conventuali, i quali già vivevano in un piccolo Convento con annessa Chiesa nell’attuale quartiere di Santa Lucia.

Nel 1505 ebbe inizio la fabbrica.

Per prima cosa, fu costruita la navata centrale e successivamente con la vendita di terreni e con   l’aiuto economico degli abitanti del paese, furono costruiti: un dormitorio con 9 camere esposte a mezzogiorno e 4 a tramontana.

La Chiesa ed il Convento, rimase tale per oltre un secolo, finché un altro benefattore, il Frate Priore Li Vaccari da Ciminna ingrandì la Chiesa costruendo il Cappellone e le Cappelle laterali.

L’attuale Chiesa iniziata nel 1500, fu portata allo stato attuale nel 1649.

Con la legge di soppressione dei Conventi del 1860, il Convento con la Chiesa, passo al Comune di Ciminna che lo trasformò in carcere maschile e femminile e successivamente in teatro, cinema e per ultimo, oggi, in Biblioteca comunale e ludoteca.

In questa Chiesa hanno officiato le seguenti congregazioni:

    • La Compagnia di Sant’Onofrio nella prima Cappella laterale sinistra entrando;
    • La Compagnia della Concezione, la quale dopo pochi anni, eressero un Oratorio nelle vicinanze della Chiesa, dove si riunirono fino al 1904 data in cui gli stessi diedero in affitto i locali alla Società Teatrale Filodrammatica Alfieri, ritornando a riunirsi nuovamente nella Chiesa di san Francesco.
    • La Congregazione del SS: Viatico.

Nella Chiesa sono presenti pregevoli opere artistiche di importanti pittori e scultori.

La Chiesa, come potete osservare è ad unica navata, con delle Cappelle laterali, che nella parte sinistra entrando, sono collegate fra di loro, probabilmente, per consentire il deflusso dei fedeli.

  1. Nella prima Cappella a sinistra, dedicata a Santo Onofrio, potete osservare il quadro dedicato al suddetto Santo – olio su tela – del Pittore Filippo Randazzo del XVIII° Secolo, accanto all’ingresso un Trittico in marmo, opera di Antonino Cagini datato 1538, infine la lapide tombale più antica di Ciminna del Frate Paolo Turco del 1490 che copriva l’accesso tombale dei monaci;
  2. Nella Cappella di destra, si osserva la bellissima statua dell’Immacolata Concezione. opera di Antonino Barcellona del 1781, inoltre: 2 affreschi rappresentanti: Il dogma dell’Immacolata e la riparazione del peccato di Adamo ed Eva, entrambi opera del Pittore Ciminnese Pasquale Sarullo, infine il Martirio di San Crispino e Crispiniano – opera del Pittore Francesco Giganti del 1663:
  3. Nella Cappella accanto, dedicata a Santo Antonio da Padova, si trova il quadro opera del Pittore Melchiorre Di Bella del 1773, 2 piccole tele raffiguranti la Beata Michelina da Pesaro e San Calogero, un altare in legno dell’inizio XVIII° secolo con le due statue di San Benedetto e Santa Scolastica – opera di ignoto del XVII° secolo, mentre a terra potete osservare parte del pavimento in maiolica del XVI° secolo e la tomba di Suor Corradini, morta in odore di santità;
  4. Nella Cappella a sinistra, invece, dedicato alle Anime Sante, ammirate il quadro – olio su tela – di autore ignoto del XVIII° secolo;
  5. Nella Cappella acconto, detta del La Priola, dedicata alla Madonna di Loreto, potete osservare la Madonna col bambino di scuola Caginiana, l’Arco marmoreo dello scultore da Como Gabriele De Battisti del 1505, utilizzato dai confrati per farne pavimento e ritrovato negli anni 90 sotto l’Altare maggiore della Chiesa; il Martirio di Santa Apollonia del Pittore Vincenzo La Barbera del 1600, nonché la Madonna del Rosario di pittore ignoto del XVII° secolo;
  6. Di fronte invece, nella cappella dedicata a San Francesco d’Assisi, si può notare un grande quadro di San Francesco che riceve le stimmate, opera d’ignoto del XVII° secolo, nonché il quadro di Santo Alfonso dei Liquori del pittore Pasquale Sarullo del XIX° secolo;
  7. Di fronte invece nella Cappella del SS. Crocifisso potete osservare un’opera in mistura realizzata di Antonino Cagini nel 1521, il quadro della Maddalena ed il quadro di San Giovanni Evangelista, entrambi opera del pittore Pasquale Sarullo ed infine l’altare in marmo di Pietro Allegra da Palermo;
  8. Al centro della chiesa, c’è l’Altare Maggiore con il quadro dell’Immacolata Concezione del pittore Vito D’Anna del 1777, il Coro Ligneo del XVIII° secolo ed un Crocifisso in carta pesta del XVII° secolo opera di Sebastiano Cannizzaro, autore anche delle statue dei Misteri, custodite in atto, nella Chiesa di San Giovanni Battista;
  9. In alto, sono ammirevoli gli stucchi, opera dello Scarlatti da Termini Imprese, realizzati nel XIX° secolo;
  10. Entrando infine nella Sagrestia, si trovano: un quadro dell’Immacolata – olio su tela – attribuito al pittore Pasquale Sarullo; un Cristo risorto attribuito a Filippo Quattrocchi del XVIII° secolo, nonché un Bancone in legno di Bartolomeo Brugnone del XVIII° secolo.

A cura di Giuseppe Guttilla

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